
Vita di città
“No all’impianto di compostaggio, si alla chiusura della discarica”
Adduce incontra i residenti di La Martella. Polemiche accese sull’inquinamento prodotto dalla discarica
Matera - sabato 31 gennaio 2015
7.59
La chiusura della discarica e l'apertura di un nuovo impianto di compostaggio preoccupano, non poco, gli abitanti del borgo La Martella che nella serata di ieri hanno incontrato gli assessori, i consiglieri comunali e il sindaco. Questione centrale: le problematiche che ruotano attorno al tema rifiuti.
Una delle questioni ataviche e che balza all'occhio di qualsiasi residente del borgo è la chiusura annunciata della 'vecchia discarica'. Il disastro ambientale provocato dall'inquinamento dell'impianto illegale continua letteralmente ad avvelenare le famiglie de La Martella che sono sul piede di guerra: "Quando torniamo nelle nostre case dal lavoro, non sappiamo se aprire o chiudere le finestre. Siamo stanchi delle continue promesse non mantenute, come la delocalizzazione della discarica".
Le preoccupazioni sono rivolte soprattutto al futuro del borgo: "Siamo preoccupati per i nostri bambini. L'aspetto sanitario non è da eludere: continuano ad aumentare i tumori e le malattie per quello che respiriamo". Sempre sul versante igienico-sanitario è intervenuto il consigliere comunale, Cristoforo Cosola: "Ho constatato che nella nostra città c'è un aumento del tasso d'incidenza dei tumori. Pochi anni fa ho proposto in consiglio comunale uno screening sulla salute del il borgo, ma fu bocciato". Anche Pedicini non si sottrae alle polemiche: "Si sono poste le condizioni per arrivare ad una situazione drammatica. La discarica andava chiusa da tempo, non adesso che siamo in emergenza".
L'irriverenza dei cittadini e di alcuni consiglieri fa da contraltare al sindaco Adduce che ha la soluzione sul caso 'vecchia discarica': "Entro 2 mesi tutti i settori della discarica saranno chiusi, tranne il 5° settore che ha ancora un ampia capacità. Dobbiamo ampliare i volumi per poter chiudere il prima possibile anche quest'ultimo settore". E continua stizzito: "In seguito, la Regione e la Provincia ci diranno dove conferire i rifiuti". Ma in realtà il jolly da giocare, inattuato sino adesso, è la raccolta differenziata spinta o il sistema 'rifiuti zero', tanto evocato dai cittadini. Sull'inesistenza della raccolta differenziata a La Martella i consiglieri e il sindaco si sono rimpallati responsabilità politiche che non hanno aiutato i cittadini a far chiarezza.
L'istituzione del nuovo impianto di compostaggio, invece, è una decisione presa dalla Regione Basilicata con delibera n.808 del 27 giugno. L'ente regionale ha approvato la "indispensabilità", considerata l'emergenza che dura da anni, di una serie di impianti di trattamento di rifiuti solidi urbani, proposti da privati, tra cui un impianto di compostaggio della capacità di 40.000 tonnellate annue presso un opificio nella zona industriale de La Martella. L'iter amministrativo è ormai avviato con la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale propedeutica al rilascio della relativa autorizzazione per l'esercizio (A.I.A.) grazie al parere favorevole ricevuto dalla Provincia nel mese di Maggio 2014. Sedici consiglieri comunali di Matera si sono già pronunciati in disaccordo riguardo la decisione della Regione e approveranno un ordine del giorno, al prossimo consiglio comunale del 5 febbraio, con il quale si chiede una revoca della delibera di giunta regionale.
Ma perché si continua ad imperversare sul borgo, che ha già subito i danni rivenienti dai miasmi della vecchia discarica? Non è difficile pensare alle innumerevoli difficoltà che quest'opera potrà comportare. Il sindaco si dice "costernato" dal parere favorevole della Provincia e dalla deliberazione regionale: "Aggiungere un altro impianto che tratta i rifiuti è una 'cretinata' pazzesca". L'amministrazione comunale si metterà in contatto con la Regione per affermare che "siamo fermamente contrari all'istituzione dell'impianto di compostaggio".
Concluedendo, la discarica sarà chiusa, in gran parte, entro 2 mesi e il Comune si opporrà con decisione riguardo l'apertura dell'impianto di compostaggio. Ma i nodi da sciogliere non finiscono qui. Soprattutto in merito alla discarica molti sono gli interrogativi su come procedere nell'attività di chiusura, di certo, non semplice. Vero, bisognerebbe bonificare l'area: ma chi e come? E per quanto tempo dovrà durare? L'attività produrrà un aumento dei miasmi? E soprattutto chi dovrà pagare per il danno subito dai residenti del borgo?
Una delle questioni ataviche e che balza all'occhio di qualsiasi residente del borgo è la chiusura annunciata della 'vecchia discarica'. Il disastro ambientale provocato dall'inquinamento dell'impianto illegale continua letteralmente ad avvelenare le famiglie de La Martella che sono sul piede di guerra: "Quando torniamo nelle nostre case dal lavoro, non sappiamo se aprire o chiudere le finestre. Siamo stanchi delle continue promesse non mantenute, come la delocalizzazione della discarica".
Le preoccupazioni sono rivolte soprattutto al futuro del borgo: "Siamo preoccupati per i nostri bambini. L'aspetto sanitario non è da eludere: continuano ad aumentare i tumori e le malattie per quello che respiriamo". Sempre sul versante igienico-sanitario è intervenuto il consigliere comunale, Cristoforo Cosola: "Ho constatato che nella nostra città c'è un aumento del tasso d'incidenza dei tumori. Pochi anni fa ho proposto in consiglio comunale uno screening sulla salute del il borgo, ma fu bocciato". Anche Pedicini non si sottrae alle polemiche: "Si sono poste le condizioni per arrivare ad una situazione drammatica. La discarica andava chiusa da tempo, non adesso che siamo in emergenza".
L'irriverenza dei cittadini e di alcuni consiglieri fa da contraltare al sindaco Adduce che ha la soluzione sul caso 'vecchia discarica': "Entro 2 mesi tutti i settori della discarica saranno chiusi, tranne il 5° settore che ha ancora un ampia capacità. Dobbiamo ampliare i volumi per poter chiudere il prima possibile anche quest'ultimo settore". E continua stizzito: "In seguito, la Regione e la Provincia ci diranno dove conferire i rifiuti". Ma in realtà il jolly da giocare, inattuato sino adesso, è la raccolta differenziata spinta o il sistema 'rifiuti zero', tanto evocato dai cittadini. Sull'inesistenza della raccolta differenziata a La Martella i consiglieri e il sindaco si sono rimpallati responsabilità politiche che non hanno aiutato i cittadini a far chiarezza.
L'istituzione del nuovo impianto di compostaggio, invece, è una decisione presa dalla Regione Basilicata con delibera n.808 del 27 giugno. L'ente regionale ha approvato la "indispensabilità", considerata l'emergenza che dura da anni, di una serie di impianti di trattamento di rifiuti solidi urbani, proposti da privati, tra cui un impianto di compostaggio della capacità di 40.000 tonnellate annue presso un opificio nella zona industriale de La Martella. L'iter amministrativo è ormai avviato con la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale propedeutica al rilascio della relativa autorizzazione per l'esercizio (A.I.A.) grazie al parere favorevole ricevuto dalla Provincia nel mese di Maggio 2014. Sedici consiglieri comunali di Matera si sono già pronunciati in disaccordo riguardo la decisione della Regione e approveranno un ordine del giorno, al prossimo consiglio comunale del 5 febbraio, con il quale si chiede una revoca della delibera di giunta regionale.
Ma perché si continua ad imperversare sul borgo, che ha già subito i danni rivenienti dai miasmi della vecchia discarica? Non è difficile pensare alle innumerevoli difficoltà che quest'opera potrà comportare. Il sindaco si dice "costernato" dal parere favorevole della Provincia e dalla deliberazione regionale: "Aggiungere un altro impianto che tratta i rifiuti è una 'cretinata' pazzesca". L'amministrazione comunale si metterà in contatto con la Regione per affermare che "siamo fermamente contrari all'istituzione dell'impianto di compostaggio".
Concluedendo, la discarica sarà chiusa, in gran parte, entro 2 mesi e il Comune si opporrà con decisione riguardo l'apertura dell'impianto di compostaggio. Ma i nodi da sciogliere non finiscono qui. Soprattutto in merito alla discarica molti sono gli interrogativi su come procedere nell'attività di chiusura, di certo, non semplice. Vero, bisognerebbe bonificare l'area: ma chi e come? E per quanto tempo dovrà durare? L'attività produrrà un aumento dei miasmi? E soprattutto chi dovrà pagare per il danno subito dai residenti del borgo?