No al cemento - Parco Santa Famiglia
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Territorio

Parco Santa Famiglia, il Comitato non si arrende

I cittadini contro la cementificazione "Abbiamo perso una battaglia, non la guerra!"

Il Comitato "Parco Santa Famiglia" non è disposto ad accettare passivamente la decisione, presa nel corso del consiglio comunale dello scorso 10 Luglio, di procedere alla realizzazione di abitazioni nella zona Contrada Granulari inizialmente destinata ad aree verdi.

"Aver perso una battaglia non vuol dire aver perso la guerra!" dichiara il vicepresidente del comitato, Michela Paolicelli – "Pertanto adesso, fiduciosi dell'appoggio della comunità che ci sostiene e non è più indifferente a queste tematiche, siamo pronti a presentare le dovute osservazioni alla Regione e a percorrere tutte le altre vie possibili con il supporto dei nostri legali".

L'architetto Sergio Venezia, consigliere del comitato, fa rilevare all'amministrazione che la Variante al PRG avrebbe ripercussioni molto negative su diversi aspetti.
Essa si ripercuoterebbe innanzitutto sulla qualità della vita dei cittadini con una ulteriore riduzione dei già insufficienti standard urbanistici inderogabili per legge (D.M. 1444/68 prevede 18mq/ab. cosi ripartiti: Verde = 9 mq/ab - Istruzione = 4,5 mq/ab - Parcheggi = 2,5 mq/ab - Interesse comune = 2 mq/ab).

"Il nostro quartiere è saturo di strutture edilizie che insistono su una insufficiente viabilità, mancanza di parcheggi e di aree verdi attrezzate – spiega l'architetto Venezia – negli ultimi anni si è generato un consistente aumento del traffico veicolare con conseguenze significative sull'inquinamento, nonché un danno economico che porterebbe ad una riduzione del valore immobiliare dei residenti".

Di fondamentale importanza, inoltre, la sicurezza dei residenti relativa ai primi interventi in caso di calamità naturali, in quanto l'altissimo numero di metri cubi spalmati sul piccolo quartiere di San Giacomo, l'elevato numero di residenti presenti (circa 6000 ab.), una insufficiente viabilità di servizio, renderebbero disastrosa l'azione dei primi soccorsi.

"Il Comune di Matera non si è ancora dotato di un Piano di Gestione delle Emergenze per far fronte alle incolumità, la Pubblica Amministrazione, come previsto all'articolo 108 del Decreto Legislativo n.112 del 1998 al punto c) del comma 1, infatti, è tenuta ad applicare le norme contenute nella L.R. n. 23/99 che contempla l'integrazione con i Piani di Protezione Civile e di prevenzione dei Rischi di cui alla L.R. 25/98", continua Venezia.

L'architetto, infine, insiste sull'impatto residenziale ed ambientale che queste nuove costruzioni produrrebbero: esse accrescerebbero il carico abitativo, danneggiando e compromettendo i rapporti e gli equilibri tra abitazioni, servizi, verde pubblico, parcheggi e viabilità in un quartiere di Matera, San Giacomo, già segnato da un sovraccarico urbanistico ed edilizio.

La delibera approvata mercoledì scorso dal consiglio è in contrasto con le destinazioni previste dal Pianificatore Architetto Luigi Piccinato che, con la Variante al Piano Regolatore, approvato nel 1975, a fronte dell'alta densità abitativa della zona, aveva calcolato ed equilibrato i volumi, dotando il quartiere di Matera Nord di servizi annessi, parcheggi e aree verdi. Nel 1999, l'Architetto Nigro, nella successiva Variante al Piano Regolatore, non ha a sua volta definito la destinazione dell'area lasciando in vigore le precedenti le previsioni di PRG.

Pertanto il comitato propone una progettazione equilibrata di quest'area come l'unica possibilità per una riqualificazione urbana orientata alla cultura del verde, agli spazi sociali di aggregazione e al ripristino degli standard urbanistici, garantita solo attraverso la realizzazione di un parco verde attrezzato e annessi servizi. Inoltre è auspicabile la realizzazione di un'area verde attrezzata con doppia finalità: ludico ricreativa e polo nevralgico per la gestione delle emergenze in caso di calamità naturale. Recuperare e restituire alla collettività un polmone verde, un passo in più per la civile convivenza tra natura e città.
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