Giovanni Scarola
Giovanni Scarola
Vita di città

Piazza della Visitazione: "oggi tutti urbanisti… con il suolo di altri”

Ecco la dura nota di Scarola sul piano particolareggiato di Piazza della Rivisitazione

Si apre così la nota di Scarola che punta il dito sul piano particolareggiato di Piazza della Rivisitazione. Una ferita sempre aperta che ha spinto ad impugnare carta e penna e ad affrontare la questione a muso duro. Ecco di seguito riportati i passaggi salienti della sua nota.

"Si rinnova il dibattito su Piazza della Visitazione, ma sono lontani i tempi dei concorsi del 1993 e del 2008, in cui si condividevano le nuove idee con la Città e si recepivano quelle che la Città sapeva esprimere. Oggi si tratta di approvare sic et sempliciter la proposta già bella e confezionata di un piano particolareggiato del perimetro che contiene la mai nata Piazza della Visitazione. E con quale modalità? Attraverso una proposta di deliberazione con cui si approverebbe "il piano particolareggiato come indirizzo generale". Da ridere, se non ci fosse da piangere. Può mai un piano "particolareggiato" essere un "indirizzo generale"?".
Prosegue poi "Riteniamo solo che una Città della Cultura non possa ignorare le fondamentali norme legislative e amministrative che regolano i processi di approvazione di un Piano particolareggiato, ma forse attraverso l'affidamento dell'incarico e con processi amministrativi creativi si crede di poter bypassare le procedure normativamente previste. Ma la Legge Urbanistica, pur essendo stata promulgata nel lontano 1942, è sempre lì, è stata a volte modificata ma è ancora vigente".

"Il piano particolareggiato, Sindaco De Ruggieri mi rivolgo a lei certo della sua sensibilità al tema, è uno strumento attuativo mediante il quale gli strumenti direttori (il PRG, per intenderci) trovano attuazione. Per tornare all'oggetto (Piazza della Visitazione) e affinchè la stessa si trasformi in un altro soggetto da recitare in vista del 2019, occorre che tutti depongano le armi: via la sindrome da incarico, via il virus della gestione dei servizi , via le varie scuole di pensiero tecnico, via la sindrome del politico che si sente migliore degli altri. Agli atti abbiamo dal '93, come ben rappresentato dall'arch. Acito nell'incontro-dibattito di ieri, numerosi studi ed idee, fino agli esiti del concorso del 2008 promosso dal sindaco avv. Buccico, ultimo momento propositivo".

Ecco poi il passaggio sulla nota dolente di quasi tutti i Piani Particolareggiati. "I volumi ? Da sempre i Comuni si patrimonializzano utilizzando l'unico vero potere delegato dallo Stato, quello di stipulare convenzioni nell'ambito dell'approvazione dei piani. Questo esercizio nella città di Matera è stato abbandonato dalla fine degli anni 80. E il terminal Bus? Aspettiamo notizie dei 4.000.000,00 versati dal Comune alle Fal per la riqualificazione del terminal fal a serra rifusa. Ieri il Sindaco ha annunciato l'appalto dei lavori da parte delle FAL. Ma i patti con le FAL , a fronte dell'utilizzo dei Fondi FSC del Comune di Matera quali sono? E se si realizza lì il Terminal Bus ha senso replicarlo in Piazza della Visitazione, dove potrebbe essere localizzata solo l'area di sosta e transito?

In ultimo il vero problema della progettazione della Piazza. "Tutta l'area fino all'inizio di via Rosselli è di proprietà del Demanio ed affidato alle FAL. Via Rosselli invece, fino alla nuova rotonda/fontana all'inizio di via Annunziatella, fu espropriata dal Comune di Matera negli anni 80 all'epoca dell'interramento dei binari. Assieme alle aree anche alcuni fabbricati furono espropriati ma, pur essendo stata effettuata la trascrizione del passaggio di proprietà in favore del Comune nel 2014, i canoni di locazione che essi fruttano non vanno a rimpinguare le mai sufficienti entrate correnti del Comune. Ma questo l'ho già denunciato in consiglio comunale esattamente un anno fa. Affidare la progettazione e portare all'attenzione del Consiglio Comunale un piano particolareggiato senza aver definito i rapporti con il "proprietario dell'area", e quindi senza aver acquisito il titolo di disponibilità, dimostra che l'azione dell'amministrazione è finalizzata alla mera spesa dell'incarico al progettista, non a produrre effetti concreti. E tra il Demanio e il Comune ci sono le Fal, che sono a tutti gli effetti il soggetto che ha la disponibilità dell'area, salvo che il Comune si impegni a portare con la Regione e il Demanio per un nuovo accordo di utilizzo".
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