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Tossicodipendenza nel materano, una grave piaga

I tossicodipendenti al Ser.T sono 467. Ma tanti altri sono sul territorio

A Matera sono rare le volte in cui il tema della tossicodipendenza è di ribalta pubblica e pochi sono i tossicodipendenti che chiedono aiuto ai servizi di recupero e riabilitazione in modo particolare al SEr.T "Servizi per le tossicodipendenze" di Matera. E proprio con la direttrice, Lucia D'Ambrosio, e il sociologo, Nicola Pepe abbiamo fatto un bilancio su questa problematica tanto sentita ma troppo poco discussa.

Il Ser.T di Matera si occupa di curare diverse forme di dipendenza: la dipendenza da sostanze stupefacenti, da alcool, da tabagismo e gioco d'azzardo patologico.

Quanti casi di dipendenza sono stati rilevati quest'anno?
Il numero complessivo di utenti che ha seguito il Sert.T. è di 578. C'è stato un piccolo aumento del 2% nel 2013 rispetto al 2012. Il trend è pressoché stabile.

Tra i casi di dipendenza quali spiccano maggiormente?
Prima una premessa storica: noi siamo nati come servizio, negli anni '90, per contrastare il virus dell'HIV. Questa patologia colpiva soprattutto chi consumava sostanze stupefacenti per via endovenosa con scambio di siringhe infette, erano quasi tutti eroinomani. Quindi abbiamo cominciato a lavorare sul target della tossicodipendenza da eroina, da oppiacei: ecco perchè gli eroinomani sono ancora la quota in percentuale più significativa. Altri soggetti dipendenti da altro conoscono poco il Ser.T.

Come riuscire ad intercettare altri soggetti affetti da altre dipendenze?
Abbiamo sperimentato, anche in passato, forme di informazione e sensibilizzazione. Il problema è anche di tipo logistico: i locali sono pochi e ristretti. Per attrarre tipologie diverse di utenti bisogna diversificare l'offerta. Non possiamo avere un contenitore dove c'è di tutto, ma dobbiamo dare delle offerte differenziate. Mantenere l'unità del servizio, però con delle sedi diversificate.

Tra i casi di dipendenza, quali spiccano maggiormente?
Premettendo che i dati riguardano il Ser.T della città di Matera nell'anno 2013, i tossicodipendenti sono 467, mentre 81 sono gli altri casi di dipendenza. Riguardo il gioco d'azzardo sono 9 le persone coinvolte.

Quali sono le cause che portano alle diverse dipendenze?
Sono situazioni multiproblematiche. Per semplificare, le cause possono essere: condizioni di malessere; condizione che nasce dalla curiosità; appartenenza ad un gruppo di pari; cause sociali; contesti ambientali dove domanda e offerta si incontrano, per esempio sul consumo di alcool; il mercato con prezzi accessibili alle sostanze e la 'cattiva' informazione. Le cause sono le più svariate, ma le cause ambientali sono preponderanti.

Quali sono le fasce d'età maggiormente colpite?
Sono tutte. Il modo in cui si fanno certe esperienze e l'intensità cambiano in base all'età. Per gli alcool-dipendenti l'età è nettamente avanzata rispetto a chi assume sostanze psicoattive. Perché? Probabilmente i tempi di gestione della dipendenza, fin quando si è consapevoli di essere dipendenti, sono più lunghi negli alcolisti rispetto a chi assume sostanze stupefacenti. L'età dei tossicodipendenti che accedono ai nostri servizi è più bassa. Infatti i nostri utenti tossicodipendenti hanno una media di 30 anni. La consapevolezza di aver bisogno di aiuto arriva quando, di fatto, si è perso il controllo e si aggira dopo 4-6 anni da quando si assume alcool o sostanza stupefacente per la prima volta.

Quali sono le iniziative di prevenzione e recupero dalla tossicodipendenza?
Siamo stati impegnati negli ultimi 2-3 anni in un piano molto importante di prevenzione e reinserimento sociale. Stiamo concludendo, in queste settimane, un piano dove il titolare e promotore è il Comune di Matera, ma i corresponsabili sono il Ser.T, l'Asl e la Provincia con il coinvolgimento dell'associazionismo e delle scuole. Il programma si è incentrato sulla prevenzione riguardo la fascia giovanile. Nell'altro settore di progettazione di reinserimento sociale, un certo numero di posti di lavoro sono stati gestiti con delle imprese sociali materane. Abbiamo avuto 4 inserimenti lavorativi in due anni. Un piano davvero importante ed efficiente e che è stato condiviso da tutti i soggetti partecipanti. Abbiamo anche un altro nucleo centrale di intervento nelle scuole che coinvolge le superiori e le medie. Da qualche altro anno abbiamo cominciato a lavorare in merito a dei progetti sulla sicurezza.

Si sta notando, ultimamente, un aumento di siringhe sparse per la città. E' un indicatore da tenere in considerazione?
Può essere un indicatore di consumo. Abbiamo una percezione di quello che succede fuori. La percezione che abbiamo noi, negli ultimi anni, è che l'uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa sia passato di moda. In realtà le siringhe le abbiamo sempre trovate e ci sono dei quartieri, purtroppo, dove si concentra questo tipo di attività.

Come si può contrastare il consumo?
Per contrastare la diffusione e l'uso di sostanze ci deve essere, oltre ad un'operazione repressiva, anche un'azione culturale. C'è bisogno di una cultura che sia contraria all'uso di sostanze. Una cultura del divertimento sicuro, cioè un divertimento pulito e sano: uscire di casa, stare con gli altri, ma non rischiando di andare incontro a pericoli.

Il gioco d'azzardo è diffuso qui a Matera? Come si cura la patologia?
E' la dipendenza che è aumentata di più. Infatti nel 2014 continuano ad aumentare i casi riguardo questa patologia. Come si cura? Valutiamo la persona e se ci sono situazioni connesse, come il bere o assumere stupefacenti. L'intervento è psicologico e sociale, nel senso che bisogna aiutare la persona a modificare il proprio comportamento con delle modalità e tecniche determinate e particolari.
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