
Eventi e cultura
Visite ai beni culturali: gli studenti diventano apprendisti ciceroni
Il programma del FAI per le scuole
Matera - lunedì 24 novembre 2025
Da oggi al 29 novembre si tengono le "Giornate FAI per le scuole", manifestazione interamente dedicata alle scuole che da quattordici anni la Fondazione organizza in tutta Italia su modello delle Giornate FAI di Primavera e d'Autunno. La manifestazione fa parte del programma nazionale "FAI per la Scuola", un piano ricco e articolato che ben esprime la vocazione del FAI all'educazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura del patrimonio culturale italiano, proprio a partire dalle giovani generazioni.
Protagonisti delle Giornate saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari.
Ampio il coinvolgimento a Matera, con questo programma di visite:
Protagonisti delle Giornate saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari.
Ampio il coinvolgimento a Matera, con questo programma di visite:
- Tra fede e cinema: la chiesa di San Pietro e Paolo, da tutti conosciuta come San Pietro Caveoso - Apprendisti Ciceroni del Liceo T. Stigliani di Matera (Liceo Economico Sociale);
- Matera Mater. Un cuore d'acqua, di pietra, di jazz: gli ipogei, appena restaurati e finora mai aperti al pubblico, si trovano nel Sasso Caveoso, al di sotto della Civita, lungo la cosiddetta "scala del cinema", con vista sulla Murgia Timone e sulle sue chiese rupestri - Apprendisti Ciceroni dell'IIS G. B. Pentasuglia di Matera;
- Eco di voci antiche a Palazzo Malvinni Malvezzi: Palazzo Malvinni Malvezzi sorge in posizione dominante nella piazza del Duomo - Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Dante Alighieri di Matera;
- Torre di Iuso: è parte di Palazzo Troiano – Vizziello in via Duomo, e costituisce uno dei punti di maggiore movimento turistico di Matera. Costruita prima dell'anno 867, la torre faceva parte del "castrum" noto come Castelvecchio (o Castelvetere), un sistema di fortificazioni esteso su 8.000 metri quadrati; fu completato durante la dominazione normanna - Apprendisti Ciceroni dell'IIS Duni-Levi (Liceo Classico) e dell'I.C. Semeria - Minozzi - Festa (Scuola Media N. Festa);
- Alveari di uomini e di api, dai giardini pensili alle cererie: via delle Cererie era anticamente un luogo dove sorgevano le masserie detti "Casini", in cui venivano allevate le api e si producevano le cere. Questo sito era favorevole per il fatto di essere prospiciente la zona della Murgia dove le api si recavano per prelevare il polline dalle piante di timo e dalle ferule. Per questo motivo qui si svilupparono diversi complessi agrari-rurali dove avvenivano le lavorazioni della smielatura e della cera. Nei cortili di queste masserie c'era sempre la presenza di una cisterna e di una vasca che serviva ad abbeverare le api. Dalla metà del XVIII sec., la contrada in cui sorge la Cappella di Santa Rita assunse la denominazione di "cererie", a seguito dell'edificazione di diversi opifici con questa funzione. Proprio intorno alle api e al miele gravita la leggenda della Santa che, all'età di soli cinque giorni, vide entrare e uscire cinque api bianche dalla sua bocca senza pungerla e depositando sulle sue labbra del miele. Di questi complessi rurali oggi rimangono poche testimonianze architettoniche, tra cui le cappelle che ne facevano parte, come la Chiesa della Scordata (Cappella di Santa Croce 1779) e la Chiesetta di S. Rita (1889-privata). Le trasformazioni urbanistiche successive hanno cancellato molti segni di questa storia. Questa economia ha fornito la cera con la quale si sono realizzate candele e ceri che per secoli hanno illuminato edifici e riti religiosi come la festa della Maria S.S. della Bruna e la festa di S. Eustachio, patroni della città, oltre a illuminare le fredde e scure case-grotte dei Sassi. Solo con la "Legge sul Risanamento dei Sassi" (Legge n° 619/1952) è arrivata l'energia elettrica che ha cambiato radicalmente la vita nei Sassi, portando alla scomparsa di questa attività produttiva - visite a cura degli Apprendisti Ciceroni degli Istituti Comprensivi Fermi e Bramante – Torraca di Matera.
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