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Territorio

Consiglio intercomunale: fronte compatto contro il deposito di rifiuti radioattivi

A Gravina, nella sede della Fondazione Benedetto XIII

I rappresentanti delle città di Gravina in Puglia, Altamura, Matera, Irsina, Laterza, Santeramo e Poggiorsini hanno ribadito la loro contrarietà ad ospitare nel territorio un deposito nazionale unico di scorie radioattive e parco tecnologico, sottolineando l'importanza della tutela del patrimonio agricolo, ambientale, turistico e paesaggistico circostante. Queste aree tra Puglia e Basilicata figurano ancora tra quelle considerate idonee, che potrebbero ospitare il sito. Nel corso dell'incontro, voluto dall'amministrazione del Comune di Gravina in Puglia, tutti hanno espresso ancora una volta il loro parere contrario.

Presso l'auditorium della Fondazione Benedetto XIII, i rappresentanti dei comuni citati si sono incontrati per discutere del tema. Nel corso degli interventi moderati dalla Vice Presidente del Consiglio, la Dott.ssa Pasqua Debenedictis, il sindaco di Gravina in Puglia, Fedele Lagreca, ha subito evidenziato la ferma contrarietà a ospitare il deposito unico nazionale di scorie radioattive e parco tecnologico. Una contrarietà unanime già espressa in precedenza e in più occasioni, anche negli incontri avvenuti ad Altamura e a Matera.

Il sindaco di Gravina ha ammesso: "Siamo preoccupati, perché nonostante il consiglio intercomunale svoltosi nel 2021 abbia confutato tecnicamente e scientificamente l'ipotesi di allocazione del deposito unico delle scorie, approvando dunque le osservazioni della cabina di regia; siamo ancora presenti nell'elenco dei siti idonei. Allo stesso tempo, però, siamo tranquilli. Perché in tutto questo tempo, in continuità con chi mi ha preceduto, abbiamo esposto in modo chiaro e inequivocabile la nostra posizione, suffragata da elementi tecnico-scientifici che avrebbero dovuto portare ad escludere l'idoneità del nostro territorio ad essere sede."

La presenza di un sito potrebbe avere un impatto psicologico sul territorio e sull'agricoltura, dunque non è solo una questione comunale ma di tipo territoriale, con un possibile impatto che spazia tra le bellezze di Matera e quelle paesaggistiche e naturalistiche del Parco dell'Alta Murgia.

In sintesi: è una difesa del territorio e della terra. Una lotta nelle sedi opportune e svolta in modo pacifico per ribadire un fermo "no" alla possibilità di ospitare un sito unico nazionale di rifiuti radioattivi nel territorio.

Una contrarietà ribadita anche dal sindaco di Altamura, il Prof. Antonio Petronella, che ha sottolineato la possibilità di perseguire una strada politica e anche amministrativa, una volta giunte le notifiche; sottoscrivendo quanto detto dal sindaco di Gravina e restando a disposizione per altri incontri sul tema.

L'assessore Giuseppe Candela, in rappresentanza del Comune di Irsina, ha ricordato come in Basilicata la questione sia sentita storicamente, rievocando anche la marcia di Scansano (altro sito individuato in passato), svolta nel 2003. L'invito è stato quello di rendere partecipe le popolazioni, soprattutto alla luce di temi così importanti. Inoltre, nel corso dell'intervento, ha messo in risalto la vocazione turistica del territorio, considerando non solo Matera, già "Capitale europea della cultura" nel 2019; ma anche la candidatura di Gravina e Altamura a "Capitale italiana della cultura" per il 2027. Senza dimenticare la vivace attività imprenditoriale delle realtà territoriali presenti, dunque tutt'altra vocazione rispetto a quella di un deposito di scorie radioattive.

Allineato con i precedenti interventi anche quello del sindaco di Laterza, il Dott. Francesco Frigiola, che ha smentito subito l'idea che il Sud possa essere "oscurantista" o contrario alle tecnologie. Il "no" ribadito anche nella giornata è legato al fatto che la vocazione territoriale è intrinsecamente legata alle bellezze circostanti, all'agricoltura e al turismo. Inoltre, ottemperando ai criteri posti da Sogin (la società di Stato che si occupa della disattivazione degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), il sindaco di Laterza ha ricordato che non è possibile collocare un deposito di rifiuti radioattivi in un territorio considerato sismico, dove sono presenti faglie e parchi naturali come quello dell'Alta Murgia. Dunque, secondo tali criteri, il territorio non può accogliere il deposito unico.

Anche il sindaco di Matera, il Dott. Domenico Bennardi, sottolineando sempre la contrarietà al sito unico, ha fatto presente tutto un lavoro compiuto nella valorizzazione delle tipicità territoriali e della "ruralità" che potrebbe essere compromesso da questo impianto. Nel corso dell'intervento ha ricordato che in Basilicata c'è già del materiale nucleare stoccato nel sito di Rotondella, dunque i territori della Basilicata e quelli della Puglia, per via delle caratteristiche già accennate, non dovrebbero essere ulteriormente coinvolte nella questione.
Nonostante l'Italia necessiti di un deposito nazionale per stoccare questo materiale, il primo cittadino di Matera ha aggiunto che esistono altri territori con tutt'altra vocazione e comuni che hanno comunque offerto una disponibilità. L'invito è quello di essere compatti e scongiurare l'ipotesi di un sito in questi territori.

Infine anche il Dott. Pietro Picerno, sindaco di Poggiorsini, ha confermato la contrarietà già espressa dagli altri sindaci, considerando che la piccola comunità pugliese da sempre è attenta alla tutela territoriale. Inoltre, il Sub-commissario del Comune di Santeramo, la Dott.ssa Rita Guida, durante il suo intervento ha suggerito di portare la questione a un livello più elevato e proseguire sul netto rifiuto nei confronti del deposito.
Nel corso del consiglio intercomunale sono stati ascoltati anche altri rappresentanti, tra i quali il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano collegato in videoconferenza; il consigliere regionale, Fabio Romito; il Presidente del Parco dell'Alta Murgia, Francesco Tarantini e il rappresentante del Comitato di consultazione popolare di Gravina, Giuseppe Lapolla.
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