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Il Consiglio Comunale ha incontrato i vertici della Fondazione Matera-Basilicata 2019

La seduta è durata circa 6 ore

E' durata quasi sei ore la seduta del Consiglio comunale di mercoledì 15 febbraio sulla questione "Fondazione Matera-Basilicata 2019" alla quale erano presenti il presidente Aurelia Sole e il direttore Paolo Verri. Il dibattito che si è sviluppato in seguito alle loro dichiarazioni è stato ampio e articolato e si è soffermato su numerosi aspetti, a cominciare da una presenza più incisiva della città di Matera all'interno della Fondazione, per giungere ad una maggiore trasparenza nella comunicazione di attività e modalità di funzionamento della stessa, fino ad una più stretta collaborazione con il consiglio comunale.

In apertura della seduta, il presidente del Consiglio comunale Angelo Tortorelli ha annunciato una "discussione costruttiva" e chiesto al consiglio comunale di votare l'apertura dell'assemblea (approvata all'unanimità).
Subito dopo è intervenuto il consigliere Salvatore Adduce che ha chiesto ancora al sindaco di riferire circa la vicenda che ha portato alle dimissioni dell'assessore alle Politiche sociali Marilena Antonicelli.
E' seguito l'intervento del presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Aurelia Sole: "Dobbiamo attrezzarci se vogliamo andare avanti insieme per affrontare questo progetto nel migliore dei modi – ha detto – se tutti abbiamo lo stesso obiettivo, che Matera continui a testa alta il processo di miglioramento e investimento culturale che supera i confini della città e giunge fino in Europa" evidenziando la necessità di mettere su un tavolo operativo di coordinamento e condivisione, nel rispetto dei reciproci ruoli. "I tempi ormai sono stretti - ha continuato - la scadenza non è il 2019 ma il 31 dicembre 2018. Da questo momento in poi, dunque, bisognerà trovare il modo di andare avanti serenamente. Da parte della Fondazione e mia personale, c'è tutta la volontà di farlo. La Fondazione ha come obiettivo la realizzazione del programma culturale, come previsto nel Dossier di candidatura, non bisogna fare confusione fra i ruoli. Di questo suo incarico, la Fondazione rende conto alla comunità europea ma anche a quella nazionale e locale. Abbiamo un budget complessivo di 52 milioni fino al 2021; obiettivo è quello di accrescere la reputazione di Matera, di renderla attrattiva per i turisti e i giovani e diventare nuovo modello di coinvolgimento dei cittadini sui temi della cultura, della creatività e dell'innovazione. Matera deve essere esempio per l'Europa e il Mezzogiorno perché tutto il sud guarda a Matera – ha proseguito il presidente - come un modello per un Mezzogiorno che a testa alta si presenta all'Europa".
Sul tema della trasparenza il presidente ha aggiunto: "Abbiamo inserito già alcuni documenti che verranno perfezionati dal manager amministrativo; sono stati pubblicati i consuntivi 2015, i bilanci preventivi, quello del 2015 conteneva quello del 2014 anno in cui la Fondazione era appena nata. Ci sono inoltre tabelle sul personale, sui dirigenti e sui loro stipendi" mentre riguardo alla presentazione dei due nuovi manager ha affermato "Non credo fosse uno sgarbo istituzionale nei confronti del consiglio; il concorso dei manager si è chiuso già da diverso tempo e gli atti erano già stati approvati all'interno del consiglio di amministrazione. In quanto alla pubblicazione delle graduatorie: sui bandi non era scritto esplicitamente che venissero pubblicate le graduatorie di partecipanti. A lungo abbiamo dibattuto in consiglio di amministrazione ritenendo fosse giusto pubblicare nomi e graduatorie, ma si trattava di una violazione della privacy; per ora quindi pubblicheremo le graduatorie con le iniziali dei partecipanti, ma i documenti restano a disposizione di chiunque voglia consultarli".

Subito dopo ha preso la parola Paolo Verri, direttore della Fondazione che ha illustrato i progetti realizzati e i programmi da realizzare. "Dobbiamo ricordarci che Matera 2019 è, dopo l'Expo, l'unico appuntamento internazionale dell'Italia per raccontarsi – ha esordito – Cantieri materiali e immateriali che verranno aperti rappresenteranno l'eredità che stiamo svolgendo. Bisogna soprattutto comprendere cosa dobbiamo fare nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi". Verri ha poi descritto i motivi che hanno condotto alla vittoria: un progetto visionario che unisce tradizione e innovazione, la forza della rete e managerialità e finanziamenti.
Il budget complessivo - ha aggiunto - è di 52 milioni di euro di cui 25 stanziati dalla Regione, 11 dal Governo nazionale, 5 dal Comune di Matera (di cui è stato stanziato il 20%), 8 milioni dagli sponsor e 3 milioni dalla vendita di biglietti, gadget e diritti".
Le voci di spesa, ha aggiunto il direttore Verri, riguardano le produzioni originali (36,250 milioni), promozione e marketing (9,300 milioni), personale (4,5 milioni di cui il 70% previsto nel 2019) e 2 milioni per le spese generali.
"I turisti devono essere considerati cittadini temporanei - ha proseguito – dei quali prevediamo la collaborazione alla produzione dei contenuti. Obiettivo principale è abbattere ogni ostacolo di accesso alla cultura. La Fondazione non è soggetto che realizza, ma che fa realizzare e distribuisce il 90% delle risorse perché Matera è diventata una città in cui credere e spero che questo valga per tutti noi. Al momento della nascita della Fondazione nel 2014 erano previsti sostegni economici da parte del Comune e della Regione, ma oggi contiamo su un progetto pari al 10%".
I ritorni attesi in termini di fiducia, reputazione, attrattività della città, ha proseguito nella sua relazione, sono legati a 25 nuovi soggetti economici, per il 60% ai cittadini disponibili al volontariato, e alla considerazione di Matera attrativa per giovani e creativi con un impegno pari al 79% in modo da creare reti internazionali stabili. Verri ha inoltre annunciato un investimento di 3 milioni per la Biblioteca.
Numerose le attività svolte e interessanti i dati relativi al flusso turistico fra il 2013 e il 2015 passato da arrivi totali di 118.336 a 214.924.
Le previsioni relative all'afflusso turistico, confrontate con San Sebastian e La Valletta vedono Matera con una proiezione che supera le altre due città.
Annunciando i progetti pilastro, il direttore Verri ha parlato tra l'altro dell'Idea (Realizzato in collaborazione con l'Università di Basilicata), dell'Open Design School con un grande evento a Milano, della formazione diffusa alla scena creativa lucana, delle linee guida per la realizzazione dei progetti, dei laboratori per coproduzioni.

Il consiglio comunale ha poi aperto i lavori con l'intervento dell'assessore alle Attività produttive e alla pianificazione strategica Enzo Acito che ha descritto lo stato di attuazione del Dossier e in particolare la parte infrastrutturale. "Il dossier di candidatura conteneva un elenco dettagliato dei finanziamenti divisi per gli investimenti per un totale di 642 milioni".
L'assessore si è soffermato su due passaggi fondamentali: la banda ultra larga nei Sassi e il wifi sulla pubblica amministrazione, entrambi a costo zero per il Comune.
"Rispetto ai finanziamenti previsti dal Dossier di candidatura, per una cifra totale di oltre 640 milioni, di cui gran parte afferente a enti terzi (come Anas e Fal) e una parte per finanziamenti da individuare e gestire da parte dell'amministrazione comunale, rispetto a quanto previsto, il Comune ha superato la soglia raggiungendo quota 168 mila euro e l'attività di reperimento di ulteriori fondi non è ancora terminata.
Per quanto riguarda i centri di produzione, formazione e industrie creative (interventi pari a 33 milioni e 670 mila euro), sono previsti tra l'altro, interventi per il Dea (Museo demoetnoantropologico) pari a 8,920 mila euro con apertura prevista nel primo trimestre del 2019. Il Campus inversitario (con interventi pari a 3,550 mila euro) verrà aperto nell'agosto 2017, la Scuola internazionale del Restauro prevede interventi per 5 milioni (con primo stralcio di intervento ultimato e prossima inaugurazione prevista).
Per quanto riguarda il centro di fruizione culturale e turismo (interventi complessivi pari a 32 milioni e 300 mila euro), l'assessore Acito ha citato tra l'altro la rete dei teatri e dei contenitori culturali (fondi pari a 15 milioni di euro), il sistema delle Cave e la riconnessione fra città e campagna (intervento pari a 7 milioni e 500 mila euro) e il teatro e centro Adriano Olivetti per l'urbanistica (fondi pari a 3milioni di euro).
Il settore della rigenerazione urbana (fondi complessivi per 18 milioni e 520 mila euro) gli interventi riguardano tra l'altro il sistema del verde urbano di piazza della Visitazione e altri interventi per il progetto Matera Fiorita, la banda larga nei Sassi (interventi pari a 6,5 milioni) e la riqualificazione delle periferie (interventi pari a 1,3 milioni).
Il settore accessibilità e grandi infrastrutture (interventi complessivi per 29 milioni e 340 mila euro) prevede, tra l'altro, la metropolitana leggera (interventi pari a 24.340 mila euro) e gli ingressi alla città (pari a 3,8 milioni di euro)".

Ampio il dibattito aperto e affidato ai consiglieri comunali (Sansone, Adduce, Cotugno, Rubino, Manicone, Sasso, Faragasso, Lionetti, Bianco, Materdomini, Scarola, L'Episcopia, Montemurro, Pietro Iacovone, Morelli, Toto).
Il consiglio comunale ha approvato, inoltre, all'unanimità l'ordine del giorno congiunto illustrato dal consigliere Toto.

Le conclusioni sono state tratte dal sindaco che ha ringraziato gli ospiti: "Siamo in vetrina e come accade, ci sono aggressioni, attacchi e momenti di crisi per chi svolge un lavoro pur con impegno totalizzante. Esprimo perciò – ha detto - la mia gratitudine, la mia solidarietà alla presidente della Fondazione oltre alla confermata alleanza.
Ci siamo trovati di fronte ad uno strumento operativo che era annacquato da elementi di illegittimità – ha ricordato il sindaco – Io avevo sempre detto che l'impegno del sindaco, totalizzante, mal si concilia con quello di presidente della Fondazione. Accanto a questo problema, c'era poi l'aspetto politico: si è verificata una divaricazione, a seguito della competizione elettorale, da una linea a quella emersa dalle elezioni. Solo così si può comprendere il rodaggio che si è verificato e le diffidenze e i silenzi che ne sono nati. Oggi siamo qui per ricomporre la linea unitaria e operare su questi temi, vorrei che su questo meccanismo tutti si ritrovino uniti perché Matera è una città in cui credere – ha proseguito il sindaco – Il nostro manifesto, la nostra bandiera, dovranno essere i due termini determinanti del dossier: insieme e open.
Per compiere questo nuovo percorso, però, non si può non puntualizzare che si sostiene che noi abbiamo accettato in maniera passiva le elemosine che Roma ci ha dato. Non sono state elemosine; io ritengo che il sindaco di Matera, il suo governo e la sua maggioranza non sono soddisfatti delle risorse ottenute; alcune questioni infatti sono rimaste ai margini.
Parlo non solo della tangenziale ma anche della ultimazione dell'aula consiliare e di altre iniziative.
Nel 1979 – ha ricordato il sindaco – su suggerimento di Lello Giuralongo, il governo democristiano partecipò al congresso comunista per poter trovare in quella sponda la forza di attivare l'iniziativa che portò al primo piano di recupero dei Sassi. La giunta democristiana di Saverio Acito suggerì, insieme ai repubblicani e socialisti di recarsi dal presidente del consiglio Craxi e dal ministro di Grazia e Giustizia Rognoni, per dimostrare l'unità sull'attuazione di quella legge. Mi chiedo, oggi, possiamo riprendere questo percorso? Al Pd di Matera dico di fare la sua parte nel rapporto col Governo per ritrovare la forza di rappresentatività unitaria di Matera.
I bracci di ferro non servono: abbiamo attivato buoni rapporti ma occorre dimostrare anche a livello politico che se si fa un favore alla giunta De Ruggieri non si erode il consenso al Partito Democratico di Matera – ha proseguito il sindaco – Quello di oggi diventa un momento essenziale, non è solo un lungo pomeriggio trascorso in consiglio comunale. Dobbiamo vedere se siamo capaci, insieme, di raggiungere la ricomposizione sociale, l'unica che può garantire la nuova vittoria di Matera dopo il 17 ottobre 2014.
Il sindaco ha ingoiato rospi pesantissimi – ha ricordato – tra cui la nomina di grido a direttore dell'Open Design School e l'emarginazione di Antonio Calbi dalla direzione artistica. Bisogna, però, essere consapevoli della propria dimensione all'interno di un consesso come un consiglio di amministrazione.
Per quanto riguarda finanziamenti e fondi a disposizione delle opere infrastrutturali, il sindaco ha poi ricordato: " I 210 milioni della ferrovia Matera-Ferrandina non sono virtuali. Io e l'onorevole Antezza abbiamo insegutio relatori e sottosegretari perché si potesse attivare questa operazione. Non posso non ricordare poi che è stato bandito il progetto esecutivo della statale Gioia-Matera-Ferrandina per cui abbiamo chiesto di attivare il tratto Venusio-Miglionico.
Devo poi aggiungere che i 20 milioni per i Sassi sono stati inseriti di forza con un emendamento del nostro Comune all'interno della legge di bilancio.
Qual è dunque il ruolo del sindaco? Quello che abbiano affermato nel programma elettorale: una delle prime regole è che il Comune sia produttore di imprenditori. L'accordo con l'Enel e l'Enea trova nel progetto per la banda larga una delle condizioni per insediamenti produttivi.
Parlando a Bruxelles con il vice presidente del parlamento europeo David Sassoli e con la ex presidente della Commissione Cultura europea Silvia Costa e il presidente della Commissione Politiche regionali Corinne Cretu, abbiamo riproposto con forza il tema dell'area di Zona economia speciale Taranto-Matera: Taranto ha il porto, Macchia di Ferrandina una piattaforma logistica e Matera diventa la città del digitale. In queste ore infatti è stata presentata una richiesta in questo senso presentata da due parlamentari.
Dobbiamo creare – ha proseguito il sindaco – laboratori creativi della parola, della musica, del cinema, del segno e del movimento. Ci sono 880 milioni per attivare i laboratori in cui realizzare produzioni di livello internazionale. In questo senso si pone il tema della connessione con la Fondazione perché il Comune non può avventurarsi su questi percorsi senza una forma di alleanza. Chiedo ai consiglieri comunali, dunque, un patto d'azione per la città, dentro e fuori le maggioranze. Se crediamo in questa città, è il momento di toglierci le casacche e indossare quella della città. Le riunioni del consiglio di amministrazione della Fondazione non rappresentano un capriccio, ma un discorso di coerenza. Così come sarà la mia polemica dura con la Film Commission che continua a tenere a Potenza la sua sede operativa e le sue riunioni nonostante nel suo statuto si dice che la sede legale è Matera".
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