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Cronaca

Sei giovani materani finiscono in manette per estorsione e violenze

Vittima un giovane immigrato

La Polizia di Stato sin dalle prime ore dell'alba di oggi ha compiuto un'operazione di p.g. a conclusione di un'indagine svolta dalla Squadra Mobile che fa luce su diversi episodi di aggressione perpetrati nei confronti di un cittadino della Costa d'Avorio, regolarmente immigrato in Italia.
Sei sono i provvedimenti cautelari restrittivi notificati, adottati dal Gip presso il Tribunale di Matera nei confronti di cittadini materani di età ricompresa tra 25 e 29 anni. Tra loro anche un giovane di origine albanese.

Sono finiti in carcere: Giacomo Bianco, Vincenzo Clementelli e Vincenzo Capasso. Ai domiciliari invece: Davide Bianco, Giacomo D'Amelio e Malaj Elins.
Le indagini svolte hanno accertato che, a partire dalla scorsa estate e fino alla fine dell'anno, l'immigrato ivoriano, 30enne, regolarmente in Italia dal 2011, manovale edile, subiva le vessazioni e le violenze del gruppo di giovani che aveva lo scopo di sottrargli danaro. Le somme che gli venivano tolte si aggiravano intorno ai 30-40 euro per volta, buona parte del guadagno giornaliero necessario alla sua sussistenza.

Sono stati almeno 6 o 7 gli episodi di aggressione subiti, quasi tutti verificatisi intorno a un bar del centro cittadino del Capoluogo, luogo di ritrovo per gli aggressori e per la vittima, che spesso era anche costretta a offrire consumazioni al bar.
Gli aggressori usavano la forza del gruppo, in due occasioni in cui il giovane immigrato ha cercato di resistere è stato portato all'esterno del locale e malmenato.
Durante il pestaggio, la vittima ha riportato ferite lacero contuse alle labbra e la rottura di diversi denti. In quelle occasioni gli è stata anche mostrata un'arma per incutergli ancor più paura.

Nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente agli arresti, nell'abitazione di Giacomo Bianco sono state trovate e sequestrate due pistole giocattolo senza tappo rosso, perfette riproduzioni di armi realmente esistenti.
I sei dovranno ora rispondere di estorsione aggravata in concorso ed alcuni anche di lesioni aggravate, tentata violenza privata e detenzione illegale di armi.
Le indagini della Squadra Mobile proseguono per accertare che non vi siano altri episodi del gruppo oltre al caso scoperto. Pertanto se qualcuno è rimasto vittima o è a conoscenza di episodi analoghi è invitato a segnalarli alla Polizia di Stato.
L'operazione è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Potenza e unità cinofile antidroga della Polizia di Stato provenienti dalla Questura di Bari e unità cinofile antiesplosivo dei Carabinieri provenienti dalla Legione di Potenza.
Nell'estendere le perquisizioni anche a casa di altri soggetti non interessati alle misure cautelari, è stato trovato un vero e proprio arsenale costituito da numerose armi perfettamente funzionanti: 5 pistole (una P38, una 7,65 modificata e 3 pistole d'epoca), un silenziatore, 16 cartucce, 5 coltelli più 48 bossoli ed altrettante ogive da assemblare. Quest'ultima attività è ancora in fase di sviluppo, per cui si riferirà a breve.
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