Un cinghiale nei Sassi - foto dai social
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Territorio

Cia Agricoltori: "occorre piano straordinario contro i cinghiali"

L'associazione agricola chiede di aumentare gli abbattimenti

La Cia-Agricoltori Basilicata ha chiesto "un piano straordinario" per l'abbattimento dei cinghiali perché i risultati finora raggiunti dalle azioni per ridurre la popolazione della specie non sono ritenuti sufficienti.

"Gli ultimi incidenti stradali a Marconia e Metaponto (sono stati più di 300 in un anno) e la presenza in Parchi e quartieri di Potenza testimoniano che lo sforzo compiuto con i 3mila cinghiali abbattuti in Basilicata, con la tecnica della girata e dell'appostamento fisso, nel primo semestre del 2023, non è sufficiente", ha dichiarato la sigla agricola. Pur dando atto agli assessori regionali all'agricoltura Alessandro Galella e all'ambiente Cosimo Latronico di "aver intensificato le attività di caccia e prelievo degli ungulati'', secondo la Cia occorre un piano straordinario di abbattimento che richiede ''tempestività e celerità nelle azioni da mettere in campo per ridurre i danni sempre più ingenti a colture, produzioni, aziende agricole e zootecniche, cittadini". Danni che riguardano soprattutto l'agricoltura, oltre agli incidenti stradali.

"Rispetto al piano di previsione di abbattimento di 80mila capi in tre anni - sottolinea ancora la confederazione - lo scorso anno ne sono stati abbattuti poco più di 8mila nei cinque Atc. Secondo i dati più aggiornati, nello scorso anno il risarcimento per danni alle colture agricole da ungulati ha raggiunto 1,250 milioni di euro''. La Cia elenca una serie di azioni strategiche che prevedono un corrispettivo ai cacciatori che dovrebbe consentire di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l'assegnazione di un congruo ristoro per le spese sostenute; la fornitura di chiusini agli agricoltori con incentivo per l'installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio veterinario per il monitoraggio sanitario; la dislocazione di un numero congruo di celle refrigeranti; attività logistiche di raccolta delle carcasse; l'attivazione di un centro di lavorazione delle carne di cinghiale.
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