Consiglio comunale, passa il riconoscimento dei debiti fuori bilancio
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Politica

Consiglio comunale, intesa tra maggioranza e M5S sulla questione inceneritore

Votata mozione contro l’incenerimento dei rifiuti. Bagarre tra Tortorelli e Adduce.

E' stata un'assise consiliare incandescente e non priva di novità sul fronte politico. Maggioranza e 5 Stelle hanno trovato un accordo sul 'no' secco all'incenerimento dei rifiuti con una mozione congiunta votata all'unanimità dal consiglio comunale. Da rimarcare la non partecipazione del centro-sinistra agli ordini del giorno, uscito dall'aula anzitempo in aspra polemica contro il governo cittadino.

La mozione principe dell'ultimo appuntamento consiliare è stata approvata dopo una lunga discussione. Inizialmente erano state presentate due mozioni diverse sulla contrarietà agli impianti di incenerimento rifiuti. La prima, a firma del pentastellato, Antonio Materdomini, riguardava la richiesta pressante al sindaco e alla giunta di "manifestare il proprio dissenso verso l'uso di inceneritori siti nel territorio comunale di Matera per l'incenerimento o la combustione di CSS, plastica, pneumatici e petcoke, non solo nello stabilimento Italcementi, ma anche presso la fabbrica Valdadige in località Venusio". Invece la seconda, appoggiata da tutta la maggioranza, impegnava il primo cittadino ad esprimere il proprio no perentorio ad impianti di incenerimento, così come ad attivarsi immediatamente per un monitoraggio ambientale certo - tramite la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) –, ed a procedere celermente con la strategia rifiuti 0.

"Il punto contro ogni tipo di incenerimento rifiuti – ha affermato Angelo Cotugno - è condiviso da tutti: l'articolo 35 dello Sblocca Italia, che definisce strategici gli inceneritori, è bocciato dall'intero consiglio comunale. Ora si tratta di fare sintesi". Parte fondamentale tra le richieste della maggioranza è il monitoraggio ambientale: "E' necessario partire da un dato 0. Ancora nessuno – ha denunciato Manicone – ha dei dati certificati su cui fare un discorso compiuto in merito al monitoraggio. Apprezzo gli sforzi dell'amministrazione di proseguire il suo percorso verso la strategia rifiuti 0, ma dobbiamo partire da analisi certe e certificate. Su questo fronte l'Arpab ha miseramente fallito".

Le titubanze di Materdomini sull'atto comunale predisposto dalla maggioranza sono state rimosse solo dopo le dichiarazioni del sindaco. "Posso dire ufficialmente che i rifiuti del Comune di Matera – ha assicurato il primo cittadino - non saranno mai conferiti nel cementificio-inceneritore Italcementi. E' importante, tra l'altro, attivare una rete di osservazione costante partendo dal punto 0. Questo è il realismo del governo di un territorio". Così subito dopo si è giunti alla votazione della mozione congiunta - implementata dalla previsione di una commissione permanente di cittadini e associazioni sul monitoraggio ambientale - approvata all'unanimità dall'intera assemblea.

Singolare l'assenza della minoranza di centro-sinistra. Sin dall'inizio della seduta Salvatore Adduce, capogruppo Pd, si è appellato al rispetto del regolamento comunale. In particolar modo, secondo l'ex sindaco, il presidente del consiglio comunale, Angelo Tortorelli, non ha coordinato gli interventi seguendo norme specifiche sullo svolgimento della seduta consiliare. Un confronto burrascoso, dove sono volati stracci e urla, che ha portato la fazione di centro-sinistra ad abbandonare tra le polemiche l'aula.

Centrali nell'ultima assise si sono rivelate anche le interrogazioni di Angelo Bianco e Daniele Fragasso, di Matera Si Muove, riguardanti le assegnazioni in sub-concessione di locali nei Sassi.

La prima interrogazione ha riguardato un resoconto generale di quante e quali sono le associazioni che hanno beneficiato di un immobile nell'antico rione, e se sono presenti situazioni di inadempienze contrattuali o morosità dovute a obblighi di corresponsione dei canoni verso l'amministrazione comunale. Su questo versante è stata chiamata in causa l'assessore all'urbanistica, Francesca Cangelli, che ha risposto: "L'attuale consistenza dell'ufficio Sassi non mi permette di conoscere queste notizie. Ho un quadro provvisorio che necessita di ulteriori approfondimenti".

La seconda, invece, ha interessato specificamente un immobile, consegnato all'associazione Tolbà e situato in via Madonna delle Vergini. In merito a questo caso i due consiglieri hanno chiesto di conoscere i motivi per i quali quest'assegnazione, tra l'altro temporanea, si è protratta per oltre 10 anni senza dar luogo a bandi pubblici. L'assessore ha osservato che "agli atti d'ufficio l'assegnazione non risulta essere stata perfezionata", e pertanto "è stata richiesta la restituzione dell'immobile nei confronti dell'associazione, ma la riconsegna delle chiavi all'amministrazione non è ancora avvenuta".

Un altro immobile di via Madonna delle Virtù è stato protagonista della terza interrogazione. Il locale in questione, confiscato alla mafia, è stato consegnato nel marzo 2005 alla stessa associazione Tolbà. Bianco e Fragasso hanno chiesto l'immediata restituzione dell'immobile assegnato in quanto, a detta loro, contravviene ad una specifica legge nazionale sui beni sequestrati. Cangelli su questo punto ha osservato: "E' l'unico immobile assegnato con regolare contratto. I beni confiscati possono essere utilizzati dagli enti territoriali per fini di lucro e i relativi proventi devono essere reimpiegati per il finalità sociali. Dunque, è conforme alle norme predette".

Un'ulteriore interrogazione, questa volta a firma del consigliere Materdomini, ha coinvolto la scuola 'G.Pascoli' di via Lucrezio. La questione è stata già oggetto di uno scambio di vedute pubblico con l'assessore alle opere pubbliche, Antonella Prete. L'istituto scolastico, ritenuto in condizione precarie da Materdomini, è stato candidato a finanziamento del programma straordinario Miur - 'Stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico'. I lavori comprenderanno il rifacimento integrale delle guaine, l'eliminazione delle cause che provocano la condensa sui solai di copertura, la realizzazione di un pacchetto termocoibente in copertura e la successiva impermeabilizzazione su tutti i lastrici. "Ovviamente -conclude l'assessore - è previsto il successivo rifacimento degli intonaci e delle parti ammalorate in seguito alle infiltrazioni".

Ritirate le mozioni di Augusto Toto, di Forza Matera, e di Materdomini. La prima riguardava l'utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie dell'anno 2015 per assunzioni a tempo determinato di vigili; mentre il secondo impegnava la giunta a individuare i terreni per poter realizzare orti urbani. Quest'ultimo ritirato perché troverà ampio spazio di discussione in una commissione consiliare ad hoc.

Gli ultimi due punti all'ordine del giorno non sono stati trattati per il venir meno del numero legale: la mozione avente per oggetto "Spazi Culturali per Matera Capitale Europea della Cultura 2019" e l'approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni pervenute al Piano Integrato di riqualificazione urbana e promozione di edilizia residenziale pubblica in contrada Granulari. Certamente una questione scottante quella relativa alla variante, approvata nel 2014, e non priva di turbolenze tra le fazioni politiche, come dimostrato in passato. Si attende la seconda convocazione del consiglio comunale fissato per lunedì 8 febbraio alle ore 17.
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