Imu agricola, la protesta degli agricoltori in piazza
Imu agricola, la protesta degli agricoltori in piazza
Territorio

NO all’IMU sui terreni agricoli

Due giorni di mobilitazione a Matera

La resa non è una possibilità minimamente contemplata dagli agricoltori. L'IMU sui terreni agricoli è un provvedimento illegittimo, ingiusto e incostituzionale: deve essere ritirato.

Nella giornata di domenica dalla sala conferenze del quartiere fieristico di Gravina, diversi rappresentanti dell'associazione "Riscatto" alzano la voce e presentano alla sala la mobilitazione interregionale contro la tassa sui terreni e la crisi rurale, che si terrà a Matera i giorni 27 e 28 aprile.

Dopo la manifestazione del 24 marzo, questa mattina associazioni, movimenti ed agricoltori si sono incontrati per coordinare le iniziative e definire le prossime tappe della mobilitazione. Nel pomeriggio l'incontro con i sindaci dei Comuni colpiti dall'IMU, in serata sarà invece Piazza Vittorio Veneto ad ospitare una serata contadina con un 'Concerto per la Terra'.
Le richieste sono chiare: il ritiro del provvedimento dell'IMU sui terreni, il ripristino della situazione precedente al provvedimento con l'apertura al confronto per una soluzione equa e la restituzione delle somme sottratte ai cittadini per il 2015.

Il 17 giugno il TAR del Lazio dovrà esprimersi sui ricorsi che centinaia di Comuni di diverse Regioni e di ANCI regionali hanno presentato contro una tassa che non colpisce solo gli agricoltori, ma tutti i possessori di terreni agricoli mettendo in serie difficoltà intere comunità rurali. "Costruiamo la mobilitazione unitaria, superiamo le divisioni, coordiniamo le iniziative per una vertenza comune di agricoltori, cittadini, sindaci, associazioni", dicono dal movimento 'Riscatto', presente anche in fiera con un presidio fisso. "E' una battaglia di civiltà per le nostre campagne che vogliamo e dobbiamo vincere", afferma durante l'incontro Gianni Fabbris, portavoce del comitato Terre joniche e di Altragricoltura. Scopo primario è arrivare al 17 giugno con delle indicazioni certe per cambiare la norma, esercitando intanto una forte pressione dal basso. Si è già pensato di spostare la mobilitazione dalle Regioni del meridione sino a Roma, considerando la possibilità di costituire consigli comunali aperti davanti al Parlamento.

Favorevole a questo gesto è il sindaco di Gravina, Alesio Valente: "Non parliamo solo di coltura ma di cultura. Non c'è speculazione nelle nostre campagne e pertanto non si può tassare il valore della tradizione del meridione". "C'è stato un errore enorme che deve essere riparato", spiega, dichiarando il completo appoggio del Comune gravinese fino al totale annullamento della tassa "per il bene dell'intera economia di un territorio a vocazione agricola".
"Abbiamo perso troppe battaglie", conclude Fabbris, "le nostre campagne si stanno svuotando mentre le comunità si indeboliscono sempre di più. Questa ha il dovere di diventare una grande questione strategica che deve coinvolgere tutto il meridione e non solo".
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